Gonfiabili ad aria prigioniera

Che cos'è un gonfiabile ad aria prigioniera?

Innanzitutto dobbiamo chiarire un punto importante, sul quale molte persone fanno confusione: con il termine "gonfiabile ad aria prigioniera" si vuole intendere un particolare metodo di realizzazione del gonfiabile, ovvero una particolare tecnica costruttiva con la quale si vuole affrontare la possibilità di realizzare un solido puntando sul fatto che si desidera ottenere un gonfiabile, cioè un qualcosa che è possibile gonfiare con aria, elio o altri gas idonei. Esistono infinite ed incommensurabili forme di gonfiabili realizzati con questa tecnica, quindi con il termine "gonfiabile ad aria prigioniera" non è possibile individuare una forma specifica di gonfiabile, ma solo la tecnica di costruzione. Il concetto di "aria prigioniera" è molto importante. L'aria o il gas utilizzato per gonfiare una struttura gonfiabile restano "imprigionati" all'interno dello stesso senza avere la possibilità di fuoriuscire spontaneamente (se non per mano dell'uomo), poiché il materiale impiegato e la tecnica di costruzione prevedono una certa tenuta della quantità di aria o altro gas all'interno del gonfiabile. Trattasi quindi di gonfiabili nella maggior parte dei casi elettrosaldati e senza alcun motore soffiatore. In questa sezione vediamo le caratteristiche peculiari, i vantaggi e le limitazioni di un gonfiabile ad aria prigioniera mettendolo a confronto con un gonfiabile ad aria ventilata. I gonfiabili ad aria prigioniera sono chiamati anche Air Trapped Inflatables. Per realizzare queste strutture si utilizzano nella maggior parte dei casi materiali plastici termosaldabili, il più utilizzato è il polivinil-cloruro, comunemente detto PVC. In alcuni casi è indicato il poliuretano detto anche PU. Questi materiali vengono forniti in bobine di altezza variabile. Il PVC è il materiale più utilizzato nella costruzione di gonfiabili ad aria prigioniera perché è relativamente economico, facile da saldare e facilmente stampabile con tecnica digitale. Il PVC in film è generalmente bianco ma è disponibile anche perfettamente trasparente come il crystal PVC, in diversi spessori e tonalità di colori.

Un pallone sferico è un gonfiabile ad aria prigioniera? Se il pallone è gonfiato con aria o altro gas e il gas resta all'interno del pallone mediante una valvola e non vi è alcun soffiatore che mantiene costante la pressione al suo interno, allora la risposta è certamente sì.

Un pallone da calcio è un gonfiabile ad aria prigioniera? Certamente sì.

Un materassino da spiaggia è un gonfiabile ad aria prigioniera? Certamente sì.

Un canotto da mare è un gonfiabile ad aria prigioniera? Certamente sì.

Un dirigibile aerostatico è un gonfiabile ad aria prigioniera? Certamente sì.

TecnoFly2008 Srl è un produttore di gonfiabile ad aria prigioniera?

No, TecnoFly 2008 Srl commercializza gonfiabili ad aria prigioniera. Per la progettazione e la realizzazione si affida a fabbriche 100% europee specializzate in questo delicato settore, con le quali ha stretto un forte legame di fidelizzazione e precisione nelle transazioni economiche che ne seguono.

Come si costruisce un gonfiabile ad aria prigioniera?

Le fasi di di progettazione sono più o meno le stesse di un normale gonfiabile ad aria fredda (cioè cucito e con soffiatore elettrico). Tutto parte da un disegno a mano, la prima e più importante fase è questa, poiché la fattibilità del gonfiabile dipende proprio dalla forma primordiale che il gonfiabile deve avere. Sulla base del disegno a mano si crea poi una versione digitale, oppure, ma solo in certi casi, si utilizza uno scanner 3D per ottenere un modello digitale dell'oggetto da riprodurre. Se la forma da realizzare è fattibile, con l'utilizzo di software appositi si realizza un rendering 3D (tridimensionale) il quale serve per capire a fondo la forma nei suoi dettagli. In certi casi è indispensabile realizzare un file eseguibile, cioè con possibilità di poter "ruotare" il solido virtuale. Il modello 3D viene poi sezionato in parti, le quali saranno poi i pezzi che assemblati formeranno il gonfiabile. Il software impiegato tiene conto dell'altezza delle bobine di materiale utilizzato e del peso del materiale. Se il gonfiabile deve essere personalizzato, allora il materiale viene prima stampato con tecnica digitale, serigrafica o altri sistemi e poi tagliato. Il taglio del materiale avviene quasi sempre con un plotter da taglio a lama, ormai raramente viene tagliato a mano. Si ottengono così i ferzi del gonfiabile pronti per essere saldati.

Il rendering 3D è incluso nel prezzo del gonfiabile?

La maggior parte del lavoro per la realizzazione di una forma gonfiabile con la tecnica dell'aria prigioniera consiste nella progettazione al computer dei ferzi che dovranno comporlo. Spesso quasi l' 80% del lavoro totale è di pura elaborazione grafica tridimensionale. Se la forma da realizzare non richiede un rendering 3D, ad esempio nel caso di forme molto semplici da realizzare, il cliente potrà far riferimento ad un semplice bozzetto, che può essere eseguito a mano oppure al computer a discrezione della TecnoFly2008. Il rendering 3D è quindi parte integrante del lavoro effettivo e quando previsto, è incluso nel prezzo della struttura finale. Non sempre quindi il rendering 3D viene svolto. Per realizzazioni complesse invece il rendering 3D è indispensabile, poiché il risultato finale si deve basare su un disegno di un solido visibile da ogni lato.

In caso di solo preventivo di spesa, il rendering 3D è incluso?

No, non è incluso. Per una realizzazione tridimensionale di un oggetto è comunque indispensabile qualcosa da far visionare al cliente, prima di passare alla fase operativa del lavoro vero e proprio, ma il rendering 3D, come sopra scritto, è già parte integrante del lavoro e non può essere reso gratuitamente. In genere nella sola fase preventiva (che è gratuita), su indispensabili e strette indicazioni del cliente (perché è sempre il cliente a dover spiegare al venditore cosa vuole esattamente), TecnoFly2008 realizzerà a titolo gratuito un disegno di massima, indicativo di come potrebbe venire il risultato finale, con un margine di tolleranza che varia in funzione della difficoltà di realizzazione del gonfiabile. Per esempio, realizzare una sfera non comporta alcun margine di tolleranza nella forma, ma in caso di grafica complessa sì.

Estro e creatività artistica nella progettazione del gonfiabile

Molto spesso si dà per scontato che il venditore debba occuparsi di tutto: progettazione, rendering 3D, produzione, e che il gonfiabile realizzato sia di piacimento e gradimento del cliente. Purtroppo non è così, e non può esserlo. Poiché stiamo parlando di possibili realizzazioni di oggetti che non esistono ancora, il fattore estro, la creatività dell'artista nel modellare a proprio piacimento un'immaginaria struttura gonfiabile e altro ancora, tutto questo non rientra nella compertenza della TecnoFly2008. Quando il cliente ha un'idea più o meno chiara e definita di cosa vorrebbe, deve sforzarzi di spiegarlo al venditore facendo riferimento a delle forme già esistenti, a delle immagini varie, realizzando dei disegni anche semplicissimi a matita su un foglio, ma comunque la TecnoFly2008 non può realizzare l'immagine che il cliente ha in mente se non è lo stesso cliente a mostrarla alla TecnoFly2008. Questo è un punto peculiare su cui molti clienti vogliono fermarsi a discutere: TecnoFly2008 commercializza prodotti realizzati in fabbriche europee, su disegno perfezionato da esperti tecnici che partiranno dall'idea (sotto forma di disegno o bozza di massima) e dalle informazioni fornite direttamente dal cliente alla TecnoFly2008. La TecnoFly2008 tuttavia consiglierà il cliente riguardo la scelta delle forme, dei dettagli e della fattibilità, in un'ottica di pre-analisi di un progetto, ancor prima di arrivare alla fase progettuale e di contratto vero e proprio, potendo basarsi sulla propria esperienza nel settore dei gonfiabili in generale.

Come avviene la saldatura di un gonfiabile ad aria prigioniera?

La saldatura è una delle fasi più importanti e delicate della costruzione della struttura. Viene eseguita con elettrosaldatrice ad impulsi ad alta frequenza. I due lembi di PVC vengono accoppiati sotto la saldatrice, la quale alla fine del processo grazie all'alta frequenza permette di ottenere da due pezzi di PVC un solo pezzo, perfettamente unito a livello molecolare e quindi non solo in superficie. Questa tecnica è fondamentale per ottenere una saldatura duratura e resistente, altri tipi di saldatura non garantiscono questa tenuta ermetica e resistente allo sforzo. Alcune saldature sono eseguite a getto di aria calda, ma pur essendo buone non raggiungono l'affidabilità dell'alta frequenza.

E' meglio un gonfiabile ad aria prigioniera o uno ad aria fredda ?

La scelta di una soluzione ad aria prigioniera oppure ad aria fredda spesso spetta al produttore, poiché da esperto del settore può valutare al meglio come procedere. Tuttavia molti clienti, conoscendo la differenza tra le due tipologie di gonfiabili, richiedono preventivi nel particolare. Di seguito elenchiamo una serie di fattori che portano alla scelta di un modello o l'altro.

Caratteristica Gonfiabili ad aria prigioniera Gonfiabili ad aria fredda
(con soffiatore elettrico)
Alimentazione elettrica Nessuna alimentazione elettrica Alimentazione elettrica 220 V AC
Uso indoor o outdoor Indoor e outdoor Indoor e outdoor
Ignifugicità Generalmente classe 2, raramente classe 1 Generalmente classe 1, raramente classe 2
Rumore Nessuna emissione di rumore Hanno il rumore del soffiatore elettrico
Taglio e dimensioni Possono essere realizzati in dimensioni molto piccole Non possono essere realizzati troppo piccoli
Peso Grandi modelli possono essere molto pesanti Anche i gonfiabili più grandi sono abbastanza leggeri
Riparazioni Si possono forare e la perdita resta difficile da individuare Anche se si forano non è un problema, sono facilmente riparabili
Durata della stampa Il PVC stampato con l'utilizzo si screpola Il tessuto stampato non si screpola anche a distanza di anni
Ingombro Grandi modelli si ripiegano difficilmente Facili da ripiegare e stoccare
Stoccaggio Non temono l'umidità Temono l'umidità
Durata complessiva Se correttamente conservati non hanno usura con il tempo 5/7 anni se correttamente impiegati e stoccati
Gonfiaggio e sgonfiaggio Tempi di gonfiaggio e sgonfiaggio considerevoli Tempi di gonfiaggio e sgonfiaggio brevissimi
Costo Economici solo per tirature generose Economici anche in pezzi singoli

In pratica, considerando le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di gonfiabili, possiamo riassumere gli impieghi dei due tipi di gonfiabili come segue:

Impieghi dei gonfiabili ad aria prigioniera Impieghi dei gonfiabili ad aria fredda
Palloni da spiaggia, palloni da calcio mono camera, braccioli, canotti, lettini da mare, materassi gonfiabili per campeggio, riproduzioni di bottiglie di bibite, dirigibili, sfere ornamentali da appendere, riproduzioni di forme speciali, gonfiabili galleggianti da piscina e da mare, palloni aerostatici di varie forme Mongolfiere, sfere, archi e portali pubblicitari, riproduzioni gonfiabili di bottiglie, lattine, giochi gonfiabili per bambini, sistemi di aerazione industriali, cuscini di salvataggio.

A che pressione è l'aria interna ai gonfiabili ad aria prigioniera ?

I gonfiabili ad aria prigioniera si gonfiano con una pompa ad aria, spesso vengono utilizzati gli aspiratori con funzione anche di soffiatore. Una volta gonfiati, una speciale valvola assicura la perfetta tenuta dell'aria. La valvola permette di gonfiare e sgonfiare il gonfiabile grazie al sistema a doppia filettatura. Per quanto riguarda la pressione di gonfiaggio, questa è certamente molto bassa e prossima a quella dell'ambiente esterno in cui si trova il gonfiabile. Il materiale con il quale viene costruito il gonfiabile ad aria prigioniera e le dimensioni dello stesso, influenzano la pressione di esercizio interna, ma si tratta di valori trascurabili, anche perché forme troppo grandi ad aria prigioniera vengono evitate a causa del peso dell'intera struttura. Nel caso delle tende pneumatiche e nei gommoni da mare il fattore pressione è importante, poiché per mantenere rigide tali strutture sono richiesti valori di pressione sensibilmente alti, stiamo parlando di 200/300 millibar (0,2/0,3 BAR).

I gonfiabili ad aria prigioniera si possono riparare ?

La riparazione di un gonfiabile ad aria prigioniera può essere semplice o difficile a seconda del caso. Un gonfiabile termosaldato in PVC è più vulnerabile nei punti di saldatura dei ferzi che lo compongono. Riparare un piccolo foro lontano dalle giunzioni potrebbe essere semplice, con l'applicazione di piccole toppe e mastice idoneo, ma in caso di rottura di una saldatura sarebbe meglio affidarsi al produttore per un'ispezione approfondita del gonfiabile e per eventuali interventi con elettrosaldatura. Il PVC non è facilmente riparabile in genere, ma la difficoltà della riparazione dipende dal punto in cui si trova la perdita d'aria. In molti casi il problema si risolve con un semplice nastro adesivo con un forte collante. Il poliuretano invece risulta molto pratico da riparare e si incolla con moltissimi collanti prenici, quindi di solito non serve ricorrere alla riparazione con elettrosaldatura.

I costi ?

TecnoFly 2008 Srl realizza su ordinazione gonfiabili ad aria prigioniera di varie forme, quindi non è possibile raggruppare tutte le possibili forme in un listino, il prezzo viene calcolato di volta in volta su espressa richiesta del cliente. Per richiedere informazioni e prezzi per il vostro progetto inviateci una e-mail all'indirizzo info@tecnofly2008.com.

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