Gonfiabili e aerostati

Avete mai pensato di affidare la vostra pubblicità a dei palloni gonfiati ? La Tecnofly 2008 S.r.l. vi offre questa meravigliosa opportunità. I nostri prodotti sono utilizzabili al meglio per un grande impatto pubblicitario, per la godibilità dal punto di vista estetico e, soprattutto, perché dal punto di vista economico offriamo prezzi contenuti e competitivi rispetto alla maggioranza di altre società che operano in tutta Italia in questo settore. La Tecnofly 2008 S.r.l. nel settore pubblicitario è una azienda che vende impianti aerostatici a gas e ad aria fredda sia per applicazioni pubblicitarie che per applicazioni tecniche e ricreative. I prodotti sono costruiti con tessuti resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti, possono includere sistemi di illuminazione interni realizzati a regola dell'arte, creazioni uniche e durature nel tempo, frutto della fantasia e della conoscenza che ci contraddistinguono. I nostri articoli sono di alta qualità e rigorosamente rifiniti. Vantiamo un'esperienza decennale nel settore dei gonfiabili pubblicitari e possiamo consigliare esattamente al cliente la scelta migliore in termini di rapporto qualità/prezzo. Siamo specializzati nel settore dell'illuminazione con i lighting balloons a luce diffusa, per il quale effettuiamo sopralluoghi tecnici, scegliendo la soluzione più adatta tra i molti tipi di sistemi di illuminazione da noi trattati.

Che cos'è un gonfiabile

Un gonfiabile è una struttura pressostatica, cioè gonfiata con aria per mezzo di un motore soffiatore elettrico, il quale è perpetuamente in funzione e garantisce la pressione interna al gonfiabile in maniera costante, in tal modo il pallone permane nella sua forma originale. Bisogna notare che il gonfiabile non può assolutamente volare poichè non contiene alcun gas speciale più leggero dell'aria, come al contrario può volare un aerostato (gonfiato ad elio). Un gonfiabile è in definitiva una struttura eccezionale che unisce assieme due fattori antagonisti nel campo pubblicitario: il peso e le dimensioni. Facciamo un esempio pratico: un gonfiabile a sagoma di mongolfiera è certamente una struttura molto grande e certamente di altissimo impatto visivo, ma internamente è gonfiata con aria, quindi allo stesso tempo risulta molto leggera e da sgonfia assume uno spazio ridottissimo in proporzione alla superficie che offre alla visibilità quando è gonfia. Il gonfiabile è proprio questo: un "pallone gonfiato" che da sgonfio passa inosservato, ma da gonfio è maestoso ed imponente ! Servirsi di una struttura gonfiabile per effettuare pubblicità è la scelta migliore in contesti sportivi, soprattutto in competizioni ciclistiche dove si vedono spuntare qua e là archi gonfiabili, mongolfiere, palloni giganteschi che ritraggono marchi, stemmi e scritte pubblicitarie che restano impresse al passante. Sono gonfiabili gli archi o portali, le sagome a forma di mongolfiera, i palloni giganti sferici, le riproduzioni enormi, gli spettacolari gonfiabili per bambini che in questi anni hanno invaso moltissimi parchi giochi.

Come fa un gonfiabile a restare dritto in piedi ? (Caso della mongolfiera)

Le sagome a forma di mongolfiera gonfiabili, o semplicemente chiamate mongolfiere (in un contesto di gonfiabili), come abbiamo detto sono mantenute in pressione da un motore soffiatore sufficientemente potente a garantire la pressione costante in ogni punto della superficie. Per restare "in piedi" le mongofiere vengono ancorate con dei tiranti (tensionatori o funi di ancoraggio) le quali hanno solo la funzione di evitare che il gonfiabile venga ribaltato dal vento. Vogliamo sfatare il fatto che una mongolfiera gonfiabile è tenuta ancorata perchè se no volerebbe via...In gergo si dice che la mongolfiera viene "verticalizzata" e mantenuta tale grazie ai tensionatori, in genere disposti in maniera a raggiera a 45° di inclinazione sul suolo.

Che cos'è un aerostato

Un aerostato è un particolare aeromobile che vola per sostentazione statica, cioè tende a salire nell'atmosfera in quanto risulta più leggero dell'aria che lo circonda. Il campo aerostatico è molto vasto, ma se si pensa che anche un semplicissimo palloncino in lattice da 30 cm appartiene a questa categoria, si capisce come tale argomento possa suscitare tutto questo interesse, soprattutto se le applicazioni sono quelle pubblicitarie e/o scientifiche.

Perché un aerostato vola

Un pallone aerostatico è la più semplice di tutte le macchine volanti. Quando il tessuto che forma il pallone viene riempito di gas leggero o di aria calda, il pallone stesso risulta più leggero del volume d'aria da esso occupato nell'atmosfera e, coerentemente con il principio di Archimede, riceve una spinta dal basso verso l'alto che è uguale al peso dell'aria spostata dal pallone.

Tipi di aerostati

Esistono quattro diversi tipi di aerostati a seconda del metodo utilizzato per sollevarli in quota, e sono gli aerostati ad aria calda, gli aerostati a gas, le mongolfiere di Rozier e gli aerostati pneumatici.

Negli aerostati ad aria calda il pallone viene riempito con aria calda, ossia aria riscaldata fino a una temperatura superiore alla temperatura ambiente. La maggior parte delle mongolfiere attuali è di questo tipo. L'aria calda però fornisce una spinta non superiore ai 300 grammi al metro cubo al livello del mare.

Gli aerostati a gas vengono riempiti con gas leggeri non riscaldati. Tra i gas utilizzati troviamo idrogeno, elio, ammoniaca e gas sintetici. L'idrogeno viene ampiamente usato per il gonfiaggio dei palloni aerostatici a uso scientifico e talvolta a uso sportivo. Parte dei palloni a gas partecipanti alle competizioni internazionali FAI degli ultimi 50 anni (Campionati Mondiali, Coppa Gordon Bennet e World Air Games) sono stati infatti gonfiati con idrogeno. Fornisce una spinta di circa 1,1 kg al metro cubo al livello del mare. L'elio è utilizzato dai dirigibili e da alcuni aerostati a uso sportivo, ha il vantaggio di essere un gas nobile e quindi inerte, ma fornisce una spinta di circa 1 kg al metro cubo al livello del mare, inferiore quindi a quella dell'idrogeno e ha un costo più elevato dell'idrogeno a causa dell'importazione in Europa dagli Stati Uniti e da alcuni stati del continente africano. L'ammoniaca è di raro utilizzo per le proprietà tossiche e la scarsa leggerezza, che si traduce in una spinta verso l'alto piuttosto modesta. I gas sintetici furono utilizzati nei primi tentativi, ma in seguito sono stati abbandonati per la elevata infiammabilità.

Le mongolfiere di Rozier utilizzano sia gas leggeri che gas riscaldati allo scopo di ottenere le massime prestazioni. Sono mongolfiere di Rozier quelle che hanno effettuato le recenti circumnavigazioni del pianeta.

Gli aerostati pneumatici sono in grado di regolare la pressione del gas sollevante, anche durante il volo, al fine di ridurre o eliminare la perdita di gas dovuta al riscaldamento diurno.

Tipi di aerostati trattati dalla TecnoFly 2008 Srl

TecnoFly 2008 Srl vende strutture aerostatiche gonfiate con gas elio per applicazioni pubblicitarie e per fotografia aerea. Altresì si impegna nella ricerca aerostatica in ogni settore approfondendo l'argomento con competenza per offrire il massimo supporto alle richieste dei clienti. Spesso ci è stata richiesto di valutare la realizzazione di camere aerostatiche in grado di raggiungere gli strati alti dell'atmosfera, come la stratosfera. Anche in questi casi la Tecnofly 2008 ha fornito il necessario ed indispensabile know how per la trattazione dell'argomento e l'indirizzamento del cliente verso possibili soluzioni maggiormente coincidenti alle proprie esigenze. Contattateci pure per un preventivo gratuito o per una consulenza, saremo a vostra completa disposizione lieti di potervi aiutare a realizzare il vostro progetto. TecnoFly 2008 S.r.l. è sinonimo di qualità e professionalità.

Tessuti utilizzati per i gonfiabili

Molte sono le tipologie di tessuti idonei alla fabbricazione di gonfiabili pubblicitari, la diversità è nella grammatura e nella classe di ignifugità. Vengono utilizzati tuttavia solo tessuti resinati o spalmati internamente con uno strato di poliuretano elastico, infatti è questa la caratteristica principale di un gonfiabile. Il tessuto quindi viene trattato da un lato (nel gonfiabile finito sarà il lato interno) con uno strato di resina speciale, in vari colori, la quale impedirà all'aria in pressione all'interno del gonfiabile, di non traspirare. Questo speciale tessuto quindi impedendo la fuoriuscita dell'aria soffiata all'interno dal motore soffiatore, permette al gonfiabile di restare semirigido e della forma richiesta. Sono tessuti idonei alla produzione di gonfiabili il nylon 420 ignifugo CL.1, il Nylon/Poliuretano 210/210, il PVC da 350 grammi ed altre soluzioni più economiche.

Verifica dello stato di un gonfiabile

TecnoFly 2008 Srl da anni si dedica allo studio e al comportamento dei materiali di costruzione dei gonfiabili pubblicitari, effettua controlli periodici sui gonfiabili venduti e ne verifica lo stato di mantenimento. Lo strato interno del tessuto è realizzato in poliuretano, con un sottile strato spalmato, come già detto, questo strato è responsabile della "tenuta" in pressione del gonfiabile stesso. Agenti atmosferici (in particolar modo i raggi UV), agenti chimici e muffe che derivano da un stoccaggio del tessuto non perfettamente asciutto, possono variare intrinsecamente la struttura dello strato spalmato, "aprendo" dei piccoli fori e riducendo considerevolmente la capacità impermeabile all'aria di tale tessuto. Il risultato è che il gonfiabile non resta più gonfio, ma si affloscia. Comunemente si attribuisce la causa al motore soffiatore, pensando che potrebbe avere una perdita di pressione, un abbassamento di potenza, ma non è così in realtà. Il motore funziona bene sempre allo stesso modo, ma è il tessuto che ormai dopo anni di gonfiaggi, non assicura più la tenuta dell'aria. TecnoFly 2008 Srl esegue ispezioni sui tessuti dei gonfiabili che di volta in volta vengono inviati per controlli straordinari e di manutenzione.

Durata media di un gonfiabile

Come per ogni cosa, anche la durata di un gonfiabile dipende da come il gonfiabile viene adoperato e mantenuto. Le condizioni di stoccaggio sono fondamentali, un gonfiabile deve rigorosamente essere conservato in un luogo chiuso, areato e soprattutto asciutto. Se il gonfiabile è bagnato perché è piovuto, occorre lasciarlo asciugare da gonfio, prima di rimuoverlo e ripiegarlo accuratamente. Polvere, detriti possono rovinare il tessuto dall'esterno, quindi sarebbe opportuno lavare con idropulitrice la superficie del gonfiabile periodicamente o quando se ne presenta l'esigenza. La durata del gonfiabile dipende anche dal numero di installazioni o numero di giorni di esposizione. Anche la stagione nella quale vengono utilizzati influisce sulla durata, in genere un gonfiabile installato in periodi invernali ha una durata superiore per quanto riguarda i tessuti, ma inferiore dal punto di vista meccanico, poiché improvvisi e violenti temporali violenti possono danneggiare la struttura. Al contrario, in stagioni calde, i raggi ultravioletti verticali sul tessuto possono letteralmente cuocere il tessuto, alterandone la struttura interna e di conseguenza la resistenza alla trazione. Se correttamente conservato ed utilizzato un gonfiabile ha una durata media di 3/4 anni, avendolo sfruttato con intensità.

Fuori Uso Riparabile (FUR) e Non riparabile (FUNR)

TecnoFly 2008 Srl esegue ispezioni dei gonfiabili di propria fornitura o di altri fornitori, rilasciando una dichiarazione di Fuori Uso Riparabile (F.U.R.) oppure in caso di non riparabilità di Fuori Uso Non Riparabile (F.U.N.R.). Il cliente deciderà se è il caso di far riparare o no il gonfiabile in base ai costi da sostenere. TecnoFly 2008, su richiesta del cliente, può occuparsi della pratica di smaltimento del gonfiabile in seguito alla dichiarazione di F.U.N.R., rivolgendosi ad operatori specializzati del settore. Il costo da sostenere per tale pratica è quantificato di volta in volta in base al tipo e alla quantità di materiale da smaltire.

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